COMUNICATO STAMPA Pistoia, 19.07.2024
Dalla pagina Facebook dell' Associazione Vivaisti:
SODDISFAZIONE DELL'ASS. VIVAISTI PER IL NUOVO RUOLO DI NARDELLA IN COMMISSIONE AGRICOLTURA DEL PARLAMENTO EUROPEO
«Siamo soddisfatti per il nuovo ruolo di coordinatore dei Socialisti europei nella commissione Agricoltura del Parlamento europeo assunto dall'ex sindaco di Firenze Dario Nardella e gli auguriamo buon lavoro».A dichiararlo è Alessandro Michelucci, presidente dell'Associazione Vivaisti Italiani (AVI), il soggetto referente del Distretto vivaistico ornamentale di Pistoia. «Avevamo incontrato Nardella a Pistoia il 5 aprile scorso, in vista delle elezioni europee – afferma Michelucci - per illustrargli le istanze del nostro comparto e in particolare del Distretto di Pistoia, che è il maggiore d'Italia, con oltre 5 mila ettari di vivai in cinque comuni della provincia pistoiese, circa 1400 aziende e più di 7 mila lavoratori (che diventano 10 mila con l'indotto), per un fatturato di oltre 800 milioni di euro di plv [produzione lorda vendibile, ndr]».«Anche alla luce di quanto fatto da Nardella negli ultimi anni sul fronte del verde urbano in qualità di sindaco di Firenze – conclude Alessandro Michelucci -, confidiamo nella sua sensibilità per le questioni vivaistiche, da cui dipende l'approvvigionamento di nuove piante per la forestazione e le aree verdi delle città».
Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, commenta il nuovo Patto di stabilità:
Articolo di #Floraviva.it
Il 29 aprile 2024, il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ha espresso un giudizio parzialmente positivo sul nuovo Patto di stabilità e crescita europeo, riconoscendo miglioramenti significativi rispetto al passato, ma evidenziando anche lacune rilevanti. "Il nuovo Patto offre margini di flessibilità maggiori, più aderenti alla realtà attuale, frutto anche dell'impegno del nostro governo," ha dichiarato Giansanti. Tuttavia, ha aggiunto, "la realtà impone correzioni importanti nella prossima legge di bilancio, anticipando possibili procedure d'infrazione per deficit già a giugno."
Giansanti ha garantito il pieno sostegno di Confagricoltura al governo nelle prossime decisioni economiche, sottolineando l'importanza di tutelare i redditi più bassi e la competitività delle imprese. Inoltre, Confagricoltura presenterà un pacchetto di proposte mirate a sostenere questi obiettivi.
Nonostante i progressi, il presidente ha criticato la mancanza di strumenti comuni efficaci nell'UE per prevenire la marginalizzazione economica di alcuni stati membri. "Persiste una grave carenza di strumenti comuni che potrebbero fermare l'emarginazione progressiva del sistema economico europeo," ha affermato. Questo scenario pone a rischio anche l'autonomia alimentare dell'Unione, a causa di investimenti inadeguati e riduzioni nella produttività imposte dal nuovo quadro normativo.
"Le decisioni future, in particolare riguardo al debito comune per gli investimenti e al mercato unico dei capitali, saranno decisive per il futuro dell'UE," ha concluso Giansanti, sottolineando che il bilancio dell'Unione, fermo all'1% del PIL degli Stati membri, è insufficiente per affrontare queste sfide.
Redazione Floraviva.it
Osservatorio dell'agricoltura e della filiera alimentare: la Commissione Ue apre le candidature
BRUXELLES. La Commissione europea ha pubblicato nei giorni scorsi l'invito a presentare candidature per l'istituzione dell'Osservatorio dell' agricoltura e della filiera alimentare. La creazione di tale osservatorio, che esaminerà costi di produzione, margini e pratiche commerciali, è stata annunciata a metà marzo come una delle misure volte a rafforzare la posizione degli agricoltori nella filiera alimentare e ad accrescere la fiducia tra tutti gli attori della filiera. L'obiettivo è aumentare la trasparenza dei prezzi, della struttura dei costi e della distribuzione dei margini e del valore aggiunto nella filiera, nel rispetto delle norme in materia di riservatezza e concorrenza.
Il lavoro dell'Osservatorio sosterrà lo sviluppo di metodologie per valutare e monitorare la struttura dei costi e la distribuzione dei margini e del valore aggiunto lungo la filiera alimentare.
L'Osservatorio avrà un massimo di 80 membri, in rappresentanza delle autorità nazionali responsabili di agricoltura, pesca e acquacoltura o della filiera alimentare, nonché organizzazioni che rappresentano le parti interessate attive in varie fasi della filiera, quali agricoltori, fornitori di fattori produttivi, rappresentanti dell'industria alimentare, commercianti, addetti ai trasporti, alla logistica e al commercio al dettaglio e consumatori. La prima riunione dell'Osservatorio dovrebbe tenersi a luglio 2024.
L'invito a presentare candidature scade il 13 maggio, ma per essere nominate, le organizzazioni che si candidano devono essere iscritte nel registro per la trasparenza. (aise)
Dalla pagina Facebook dell' Associazione Vivaisti Italiani :
Nuova Opportunità di Finanziamento CNR per le PMI del Vivaismo
A tutte le aziende del settore vivaistico: non perdete l'opportunità offerta dal bando del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), dedicato a sostenere l'innovazione e la sostenibilità ambientale nel nostro settore. Con un impegno finanziario di 20 milioni di euro, il bando punta a promuovere progetti che integrano tecnologie avanzate per la conservazione della biodiversità. Dettagli del Bando:Focus: Innovazione tecnologica e sostenibilità ambientaleTecnologie: Internet of Things (IoT), Intelligenza Artificiale (AI)Finanziamento: Fino a 1 milione di euro per progettoAmbiti: Conservazione, monitoraggio, restauro e valorizzazione della biodiversità (marino, terrestre, urbano)Scadenza: 14 marzo 2024 Data Limite: Assicuratevi di inviare la vostra candidatura entro e non oltre le 18:00 del 14 marzo 2024.Per maggiori informazioni sul bando e sulle modalità di partecipazione, vi invitiamo a consultare l'articolo su #ilvivaista > Floraviva facendo click sulla foto sotto:
COMUNICATO STAMPA Pistoia, 20.05.2023
Il Distretto vivaistico ornamentale di Pistoia verso un'economia sempre più circolare
All'assemblea del 18 maggio il presidente del Distretto Ferrini ha illustrato i progetti allo studio sul fronte della circolarità: dall'uso delle acque reflue depurate di San Colombano all'ipotesi di riciclare gli scarti di plastica. Proseguono i percorsi verso il Laboratorio di autocontrollo fitosanitario e le Comunità Energetiche Rinnovabili.
Un imminente studio di fattibilità sulla realizzazione di un progetto di trasporto e distribuzione nel territorio pistoiese delle acque reflue depurate provenienti dall'impianto fiorentino di San Colombano e i colloqui con un'azienda leader nella gestione integrata dei rifiuti, in vista di un possibile riciclo dei vasi e di tutti gli scarti di plastica del vivaismo pistoiese.
Sono i due principali passi avanti sul fronte dell'economia circolare presentati all'assemblea del Distretto vivaistico ornamentale di Pistoia del 18 maggio scorso dal presidente Francesco Ferrini, insieme a Luca Magazzini, presidente uscente dell'Associazione Vivaisti Italiani (soggetto referente del Distretto). Una seduta nel corso della quale l'assemblea distrettuale ha approvato all'unanimità la relazione di Ferrini su tutte le attività svolte nel 2022.
Come illustrato dal prof. Francesco Ferrini, lo studio di fattibilità sul trasporto delle acque reflue depurate dell'impianto di depurazione di San Colombano (Lastra a Signa) a Pistoia sarà realizzato dall'Autorità di bacino distrettuale dell'Appennino Settentrionale (ex Area di bacino del fiume Arno) ed è di grande interesse per i vivaisti del Distretto, che utilizzano annualmente diversi milioni di metri cubi di acqua. Infatti, nonostante che nel vivaismo pistoiese siano ampiamente diffusi gli invasi, l'irrigazione localizzata e il recupero e riuso delle acque, negli ultimi tempi, a causa degli intensi e perduranti periodi siccitosi, si sono verificate situazioni di carenza idrica in particolar modo nella zona più a Sud-Est del Distretto.
Queste acque reflue depurate che vengono scaricate in Arno, ha spiegato Ferrini, potrebbero aiutare le aziende vivaistiche (e non solo) a fronteggiare future crisi idriche e a ridurre l'attingimento alle falde o ai bacini sia fluviali sia lacustri. E si tratta di acque che, oltre a rientrare ampiamente nei limiti imposti dalla normativa vigente, hanno un buon potere fertilizzante, per cui consentirebbero di diminuire gli input di fertilizzanti, con potenzialità di crescita addirittura superiori grazie alla fertirrigazione continua. Lo hanno dimostrato alcune ricerche degli anni scorsi, che hanno dato buoni risultati sull'uso di questa tipologia di acque per l'irrigazione a goccia degli arbusti e degli alberi in contenitore. E va considerato, come richiamato da Ferrini, che sarebbero in abbondanza perché San Colombano riversa in Arno ogni anno circa 100 milioni di metri cubi di acque reflue depurate: di questi, circa 25/30 milioni sono necessari per ricaricare il fiume, ma gli altri 70 milioni potrebbero essere utilizzati. Ben al di sopra delle esigenze del distretto vivaistico.
Sempre sul fronte delle azioni per rendere più circolare il Distretto vivaistico pistoiese, Ferrini e Magazzini hanno riferito della visita all'impianto all'avanguardia di una azienda leader della gestione integrata dei rifiuti, dove si ricicla di tutto. Si sta valutando l'ipotesi di realizzare il riciclo degli scarti plastici del Distretto (i vasi), che secondo le stime di Magazzini ammontano a circa 500 tonnellate l'anno.
All'insegna dell'eco-sostenibilità pure il percorso verso le Comunità Energetiche Rinnovabili a cui è stato fatto cenno nell'Assemblea. Un percorso avviato grazie al sostegno della Fondazione Caript a uno studio di fattibilità condotto da Sinloc S.p.a. proprio in queste settimane.
Ferrini ha aggiornato infine l'assemblea anche sul progetto avviato per la realizzazione del Laboratorio per l'autocontrollo fitosanitario con il supporto tecnico-scientifico di CREA Difesa e Certificazione e Accademia dei Georgofili. Un laboratorio che sarà a disposizione anche degli altri comparti agricoli e per cui si spera di poter contare anche sui prossimi bandi del PNRR.
Lorenzo Sandiford per conto di Diade Press
The EU, is promoting a new economic model that will preserve the scarce resources of our planet and will protect its climate and environment. As a result, Circular Economy has become of increasing importance. The significance of circular economy is also recognized by the UN and can aid the implementation of the SDGs
(Sustainable Development Goals)
L'UE sta promuovendo un nuovo modello economico che conserverà le scarse risorse del nostro pianeta e ne proteggerà il clima e l'ambiente. Di conseguenza, l'economia circolare ha acquisito un'importanza sempre maggiore. L'importanza dell'economia circolare è riconosciuta anche dalle Nazioni Unite e può favorire l'attuazione degli SDG (Obiettivi di sviluppo sostenibile)
L'UE sta promuovendo un nuovo modello economico che conserverà le scarse risorse del nostro pianeta e ne proteggerà il clima e l'ambiente. Di conseguenza, l'economia circolare ha acquisito un'importanza sempre maggiore. L'importanza dell'economia circolare è riconosciuta anche dalle Nazioni Unite e può favorire l'attuazione degli SDG.
Il Circular Clima Institute promuoverà pratiche circolari e sostenibili, diplomazia climatica e ambientale e si adopererà per integrare l'economia circolare in tutte le aree politiche.
L' obiettivo dell'Istituto è l'adeguamento delle amministrazioni locali, delle regioni, dei comuni, dei privati e degli altri soggetti interessati al nuovo modello economico.
La visione è quella di offrire assistenza tecnica, capacità e costruzione istituzionale, attività promozionali incentrate sull'innovazione ambientale e le buone pratiche in Blue & Green Growth, per promuovere azioni innovative, consulenza ambientale, project management su progetti cofinanziati dall'UE e finanziati da privati, legalità ambientale raccomandazioni, rappresentanza legale e assistenza per tutte le questioni relative all'ambiente in caso di violazioni, sanzioni o sanzioni ambientali.
Presidente Onorario : George Kremlis ,
Consigliere speciale del Primo Ministro greco per l'ambiente e l'economia circolare. Direttore onorario presso la Commissione Europea (CE), responsabile delle questioni di economia circolare per conto di DGENV. Coordinatore nazionale per il mercato interno della CEE (1990-1992), capo del comitato CEE sotto il primo ministro greco (1993), segretario generale per gli affari europei presso il ministero dell'economia nazionale (1993), capo dell'unità giuridica DG ENV ( 1995-2004). Capo dell'Unità "Affari giuridici e governance" (2004-2005). Capo dell'Unità "Politica di coesione e valutazioni di impatto ambientale" (2005-2013) Capo dell'Unità "Mainstreaming e valutazioni ambientali" (2013-2018) Membro del Board della Convenzione di Espoo ed eletto Presidente dei prossimi MOP nel 2019 e 2020.
Amministratore delegato: Ioannis Mardikis, esperto di Economia Circolare.
Head Communication Officer della Green Growth Community Interreg-MED (progetto orizzontale), Project Manager nel progetto Interreg-MED Electromobility "EnerNETMob", Communication Manager nei progetti BLUEfasma & BlueDeal, Interreg-MED. Responsabile di 3 grandi eventi sotto gli auspici della Commissione Europea relativi a "Circular Economy and Insularity-Circle". Direttore Generale di una società ambientale, Envireco SA.
Membri del consiglio:
1. Dr. Helmut Morsi, Esperto di Mobilità Sostenibile
Con esperienza nel settore pubblico e privato, il Dr. Morsi ha lavorato per circa un decennio nei laboratori di ricerca della Max-Planck-Gesellschaft (Bonn e Monaco) e dell'EURATOM (JET Joint Undertaking, UK) sulle scienze spaziali (radioastronomia), l'energia (fusione termonucleare) e ingegneria diagnostica in generale. Consulente del Direttore di "European Mobility Network" (dal 2005).
2. Sig. Gaetano Zarlenga, Esperto di Gestione Aziendale.
Laureato in Economia Aziendale, e Dottorato di Ricerca in "Economia, Finanza e Gestione d'Impresa" presso l'Università La Sapienza. Direttore del CUEIM, Consorzio Universitario per l'Economia Industriale e Gestionale. Project Manager per progetti nazionali e internazionali in materia di innovazione tecnologica nel campo delle Energie Rinnovabili, della Crescita Verde, dell'Efficienza Energetica e dello Sviluppo Sostenibile.
3. Dr. Tudor Chiuariu, esperto legale
Ha conseguito un dottorato di ricerca "magna cum laude" in Giurisprudenza, lezioni di Diritto Amministrativo, Appalti Pubblici e Arbitrato presso l'Università "Titu Maiorescu" di Bucarest. Ex ministro della giustizia, ex membro del parlamento ed ex consigliere principale del primo ministro rumeno.
4. Prof. Dr. Alexandros Papachatzis
Professore di Orticultura all'Università della Tessaglia e Direttore del Laboratorio di "Orticoltura e Risorse del suolo, HORTLAB". Direttore della Divisione Protezione Ambientale del "Centro Ricerche Tecnologiche" della Tessaglia (dal 2011). Coordinatore di progetto, Direttore Scientifico e Ricercatore in progetti di Ricerca Europei e Nazionali, (come LIFE+, "Adapt2change" e Interreg "MED Greenhouses").
5. Prof. Athanasios Kalogeras, esperto di ingegneria elettrica e informatica
dottorato di ricerca in Ingegneria Elettrica e Informatica presso l'Università di Patrasso, Grecia. Direttore di ricerca presso l'Istituto di Sistemi Industriali del Centro di Ricerca e Innovazione Athena (dal 2001). Athanasios Kalogeras ha 25 anni di esperienza nell'implementazione, gestione e coordinamento di progetti finanziati a livello europeo e nazionale ed è stato coinvolto in oltre 45 progetti con ruoli che vanno da membro del team di progetto, responsabile tecnico, project manager e coordinatore di progetto. Membro del Consiglio di Amministrazione del Centro Ricerca e Innovazione ATHENA (2015-2017), membro del Consiglio Scientifico dell'Istituto dei Sistemi Industriali (dal 2012), membro del Comitato Direttivo dell'Associazione dei Ricercatori Athena RC (dal 2012), membro del Consiglio di Amministrazione di Agrofood Western Greece (dal 2019).
6. Prof. Eleonora Nikolova Tankova, Esperta di Economia Internazionale
Preside della Facoltà di "Economia e amministrazione internazionale" presso l'Università libera di Varna "Chernorizets Hrabar".
Responsabile del Corso di Laurea Magistrale in Economia Circolare presso l'Università di Varna.
7. Prof. Yorgos Stephanedes , esperto di mobilità urbana ed efficienza energetica negli edifici.
Specialista in Teoria dei Trasporti e del Traffico e Telematica dei Trasporti. Professore e Direttore degli studi universitari presso il Dipartimento di Ingegneria Civile dell'Università del Minnesota. Responsabile di oltre 40 contratti nei settori della teoria dei trasporti e del traffico, dell'intelligenza artificiale nei trasporti, della modellazione dei trasporti, della teoria e delle applicazioni del controllo del traffico, della valutazione economica delle infrastrutture di trasporto e dell'analisi dell'impatto finanziata dal governo degli Stati Uniti, inclusa la National Science Foundation (NSF ), Federal Highway Administration (FHWA), Urban Mass Transportation Administration, Department of Energy, Office of University Research of the US Department of Transportation, Minnesota Department of Transportation e California Department of Transportation.
Più di 70 Università ed esperti del mondo accademico, Istituti di ricerca, ONG, Governi locali agiscono per la trasformazione circolare delle economie dell'UE e la prevenzione dei cambiamenti climatici.
Attività recenti
1) 1° dibattito online "Covid-19 e cambiamento climatico: una storia di due crisi" 11 maggio 2020 , nell'ambito del Convegno "Circle the MED Forum" .
2) 2° dibattito online "Energia più pulita e neutralità climatica: nuove strade da considerare" 19 giugno 2020 , nell'ambito della Conferenza "Circle the MED Forum" .
3) 3° dibattito online "Lezioni apprese dalle filiere alimentari resilienti" 21 luglio 2020, nell'ambito della conferenza "Circle the MED Forum" .
4) 4° dibattito online "Crescita mediterranea e blu: come pianificare un'economia blu sostenibile?" 7 ottobre 2020 , nell'ambito del Convegno "Circle the MED Forum" .
News da Istituzioni e Associazioni
L'assessore all'urbanistica e ambiente del Comune di Prato Valerio Barberis, sentito al Memorial Vannucci dopo l'intervento di Stefano Boeri, illustra con alcuni esempi di "Prato Urban Jungle" l'approccio alle sempre più necessarie forestazioni urbane del grande architetto milanese e in particolare il senso dei "tetti verdi".
Barberis è favorevole ai contratti di coltivazione per favorire la programmazione delle forniture di piante dei vivaisti (anche con formule innovative su aree pubbliche).
«Un excursus su quello che è stato un suo percorso che di fatto è stato anche un percorso internazionale sull'attenzione che oggi si pone ai temi del verde e della natura. Perché il bosco verticale, come poi ha detto, è diventato un'icona, un manifesto di un movimento». Inizia così la risposta di Valerio Barberis, assessore all'urbanistica e ambiente del Comune di Prato sentito a margine del Memorial Vannucci del 2 ottobre al Nursery Campus di Pistoia, alla richiesta di Floraviva di un commento generale sulle parole dell'architetto Stefano Boeri durante la conversazione con il giornalista Luca Telese. «Poi in realtà quello che è più importante - ha continuato Barberis - è che si è passati dal manifesto alla pratica di sviluppare strategie di forestazione nelle aree urbane. Quindi noi per esempio con Stefano Boeri e il prof. Stefano Mancuso abbiamo costruito un piano di forestazione che ora stiamo portando avanti. E quello è l'elemento decisivo per le città. Infatti le città, che sono quei luoghi che causano comunque la maggior parte delle emissioni climalteranti e che stanno determinando di fatto l'emergenza climatica in cui ci troviamo, devono cambiare paradigma. Le città devono diventare dei luoghi sani, dei luoghi che invece di produrre CO2 la raccolgono, la intercettano e l'unico modo per farlo è mettendo alberi. Quindi le città devono dotarsi dei piani di forestazione di cui parlava Stefano e sempre di più lavorare in una sinergia fra pubblico e privato dove chiaramente il sistema di produzione del vivaismo sarà fondamentale, perché servono alberi e sappiamo tutti che in questo momento mancano». Più nello specifico, Boeri ha citato alcuni tipi di interventi a verde e a Prato in effetti ne state realizzando tutta una gamma. Ma in questa occasione si è soffermato in particolare sui "tetti verdi": che cosa state facendo a Prato su questo fronte? «Sì, noi a Prato stiamo provando a lavorare, proprio insieme a Boeri Architetti fra l'altro, attraverso il progetto "Prato Urban Jungle", su una specie di forestazione 2.0. Quindi non solo forestare, mettere alberi alla quota della città nelle aree libere o demineralizzando parcheggi, ma lavorare soprattutto in quelle aree che hanno i maggiori problemi, come le periferie, cioè le aree dense della città che non saranno sottoposte a grandi progetti di riqualificazione e rigenerazione urbanistica nei prossimi decenni. Per cui si dovrà intervenire proprio su quelle aree lì. Con "Prato Urban Jungle", proprio insieme a Boeri e a Mancuso, stiamo lavorando su questo principio della giungla urbana, che sostanzialmente prevede che gli edifici esistenti diventino il supporto di una vegetalizzazione radicale della città. E quindi demineralizzando chiaramente gli spazi davanti agli edifici, ma soprattutto lavorando nelle facciate e nelle coperture piane, che a questo punto - e questa è un po' la sfida - possono diventare dei luoghi di socializzazione. Cioè i tetti, che sono normalmente delle guaine bituminose, inutilizzate, che generano isole di calore ecc., possono diventare in futuro addirittura un nuovo piano, un nuovo livello della città, in cui se per esempio si lavora in edifici per uffici possono nascere zone di relax o addirittura di lavoro all'aperto per i dipendenti. Oppure, nei condomini, i tetti possono diventare dei giardini condominiali all'ultimo piano, in zone molto dense dove non c'è la possibilità di usufruire di spazi verdi. Questa è una sfida radicale, chiaramente, però a Prato ce la stiamo giocando, insieme ad altre città, ed è evidente che il supporto di personalità come Boeri e anche avere accanto a Prato un distretto come quello del vivaismo sia fondamentale, perché poi alle idee va data concretezza».Ecco, ma questi tipi di tetti verdi dove saranno precisamente a Prato: mi può fare un esempio?«Il progetto Prato Urban Jungle lavora su quattro aree campione: una è l'edificio di Consiag Estra, un edificio per uffici, la cui copertura verrà completamente trasformata appunto in uno spazio verde per attività fisica, wellness, incontri, e che quindi diventa un luogo dove fare progetti di welfare aziendale per le centinaia di dipendenti che lavorano in quell'edificio, sperimentando quindi la gestione di quel verde proprio con i dipendenti».E per la facciata a vetri dell'edificio di Consiag Estra che cosa farete?«Nel caso di Consiag Estra è stata progettata una vera e propria struttura accanto all'edificio esistente, che ha un suo spessore. Una struttura metallica che sta davanti all'edificio e che ha dei grandi vasi di 2 m x 1 m profondi 1 m dove verranno messi anche degli alberi».Ultima domanda che interessa in particolare i vivaisti, in relazione alla crescita improvvisa di domanda di piante a cui è difficile star dietro nei tempi giusti: lei come vede questo problema e crede nella possibilità di arrivare a contratti di coltivazione come alcuni sperano?«Io credo che se le città vogliono essere efficaci nel pianificare la forestazione, siccome la forestazione va pianificata in decenni, le città dovranno per forza passare attraverso queste tipologie di contratto. Probabilmente lavorando anche in aree proprie dei Comuni. Ad esempio a Latina c'è un progetto interessante, finanziato sempre da Urban Innovative Action, in cui i parchi pubblici diventano anche dei vivai in cui possono essere piantate le piante che poi verranno messe nella stessa città. Siccome serve terra, per produrre le piante e ci vuole tempo, bisognerà anche trovare delle formule innovative in cui mettere a disposizione delle aree, attraverso contratti specifici come questi in cui chiaramente ci sono delle formule di contratti di piantumazione che definiscono delle aree a vivaio per quella commessa».
L.S.
Glifosato, Confagricoltura: "Tutte le valutazioni siano ispirate dal massimo rigore scientifico"
16 giugno 2021
Il glifosato non è cancerogeno, mutageno e tossico per la riproduzione. Ci sono, quindi, le condizioni per prolungare l'autorizzazione all'uso del prodotto, anche se servono ulteriori analisi in merito all'impatto sulla biodiversità.
Sono le conclusioni - segnala Confagricoltura - del rapporto preliminare, redatto su mandato della Commissione europea, dalle autorità di quattro Stati membri - Francia, Paesi Bassi, Svezia e Ungheria - che è stato trasmesso all'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e all'Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA).
In una nota ufficiale diffusa ieri, l'EFSA ha evidenziato che le autorità dei quattro Stati membri, non hanno previsto "una modifica alla classificazione esistente" del glifosato.
"Prendiamo atto del parere preliminare - dichiara il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti - Siamo solo al primo passaggio di una lunga e accurata procedura che si concluderà l'anno prossimo. Confidiamo che il prosieguo delle valutazioni, fino alla decisione finale, sia esclusivamente ispirato dal massimo rigore per la piena tutela di tutte le parti in causa, a partire dai consumatori".
Il parere preliminare sarà oggetto, a partire da settembre, di consultazioni aperte al pubblico a cura dell'EFSA e della ECHA. A seguire, la classificazione del glifosato sarà portata all'esame del Comitato per la valutazione dei rischi dell'Agenzia per le sostanze chimiche. Infine, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare effettuerà una revisione conclusiva che sarà resa nota nella seconda metà dell'anno venturo.
Terminata la procedura, sarà la Commissione europea a presentare la proposta per l'eventuale rinnovo dell'autorizzazione all'uso del glifosato. L'attuale autorizzazione quinquennale scadrà il 15 dicembre 2022.
"Occorre comunque rilevare che gli agricoltori italiani fanno un ricorso limitato al glifosato, utilizzato solo nelle fasi di presemina. Al di là di quelle che saranno le scelte della Ue, - conclude il presidente di Confagricoltura - la transizione ecologica impone la diffusione di processi produttivi più sostenibili e una minore pressione sulle risorse naturali".
https://www.confagricoltura.it/ita/area-stampa/comunicati/glifosato-confagricoltura-tutte-le-valutazioni-siano-ispirate-dal-massimo-rigore-scientifico?fbclid=IwAR2I0iocceA-0KbiQfv4_e_A_1w_0z36sCEvuJ8ytOLclL7S6IU5TmsHjeI
Un'agricoltura a prova di ambiente: in arrivo bandi da 20 milioni di euro - Toscana Notizie (toscana-notizie.it)
Aprile 2021 - La giunta ha approvato le delibere presentate dall'assessora all'agroalimentare Stefania Saccardi a favore di interventi che rientrano nelle misure agro-climatico-ambientali
Al via un pacchetto articolato di misure per l'agricoltura sostenibile a favore dell'ambiente. La giunta ha approvato le delibere presentate dall'assessora all'agroalimentare Stefania Saccardi a favore di interventi che rientrano nelle misure agro-climatico-ambientali.
Il pacchetto riguarda due ambiti: primo, le linee guida per l'emanazione dei bandi mirati alla conservazione nel suolo della sostanza organica e al miglioramento della gestione degli input chimici e idrici oltreché alla conservazione delle risorse genetiche animali per la salvaguardia della biodiversità.
E, secondo, le linee guida per l'introduzione e il mantenimento dell'agricoltura biologica.
Al momento ammontano a 20 milioni le risorse messe a disposizione dell'agricoltura sostenibile, cifra che arriverà nel biennio 2021/22 a circa 122 milioni di euro, di cui 100 milioni di euro destinati al bando dell'agricoltura biologica. Tutto questo non appena il Governo avrà stabilito la ripartizione delle nuove risorse da destinare al Piano di Sviluppo Rurale per il 2021-2022.
"Questi bandi - spiega la vicepresidente e assessora all'agroalimentare Stefania Saccardi - sono molto attesi da agricoltori e loro associazioni, i primi a vedere nell'agricoltura un sistema fondamentale nella salvaguardia del territorio e dell'ambiente. Per questo abbiamo deciso di finanziarli subito con le risorse a nostra disposizione, così da dare modo agli agricoltori di produrre la domanda entro i tempi della scadenza di maggio. Va da sé che non appena sarà effettuata la nuova ripartizione dei fondi PSR, aumenteremo le risorse dei bandi così da soddisfare il maggior numero possibile dei soggetti in graduatoria".
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Roma, 4 aprile 2020
CORONAVIRUS, CONFAGRICOLTURA: RIPRISTINARE LE ATTIVITA' DI MANUTENZIONE DEL VERDE
L'Organizzazione degli imprenditori agricoli chiede interventi comunitari e nazionali per il florovivaismo
Nel corso della riunione della task force del settore florovivaistico del Copa-Cogeca (il Comitato delle Organizzazione agricole e delle cooperative europee) che si è svolta ieri a Bruxelles, Confagricoltura ha ribadito le richieste per sollevare uno dei comparti che maggiormente sta soffrendo le conseguenze dell'emergenza Coronavirus.
E' questa solo l'ultima azione di sensibilizzazione delle Istituzioni nazionali e comunitarie che Confagricoltura sta prevedendo a salvaguardia del comparto florovivaistico, al fine di prevedere adeguati indennizzi e contromisure per compensare le perdite di ricavo e di reddito subite dagli operatori.
Le misure messe in atto a seguito dell'emergenza epidemiologica Covid19, hanno, infatti, provocato un crollo delle vendite dei prodotti florovivaistici ed una drastica riduzione dei fatturati delle aziende impegnate nella produzione, vendita e manutenzione del verde.
Confagricoltura segnala che, nonostante il recente chiarimento arrivato da Palazzo Chigi che consente la vendita al dettaglio di semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso, fertilizzanti e di altri prodotti simili perché rientra nelle attività di produzione, trasporto e commercializzazione di prodotti agricoli ammesse dal Dpcm del 22 marzo 2020, il settore continua a soffrire per l'ancora difficile collocazione del prodotto.
Inoltre, continua la sospensione dell'attività della cura e manutenzione del verde. Un comparto che fattura circa 1,8 miliardi annui a livello nazionale e dà lavoro a circa 40mila addetti. Ogni mese di fermo, quindi, rappresenta in media non meno di 150 milioni di euro di giro di affari; una cifra sottostimata se si considera che in questi mesi primaverili l'attività è decisamente superiore.
Per questo Confagricoltura ha chiesto al governo di soprassedere alla sospensione di questa attività, per lo meno per quanto riguarda la cura e manutenzione di parchi, giardini, verde pubblico, impianti sportivi, anche per evitare il degrado degli 'investimenti verdi'. E di prevedere un adeguato ristoro - a valere di risorse nazionali o comunitarie - per il mancato fatturato in questo periodo di sospensione.
Confagricoltura ricorda che il settore florovivaistico italiano, con una superficie coltivata di 29mila ettari e 27mila aziende, produce un giro d'affari di circa 2,9 miliardi di euro l'anno (1,32 miliardi di euro di fiori recisi e piante in vaso e 1,55 miliardi di euro di piante ornamentali) ed impiega oltre 100mila addetti lungo tutta la filiera.
Sulla base di tali valori Confagricoltura ha presentato a Bruxelles le sue prime stime sui danni al comparto che, se l'emergenza dovesse proseguire, dovrebbero essere riviste in termini più preoccupanti. A tale dato dovrebbe poi aggiungersi quello relativo ai danni subiti dalle imprese dedite alle attività per la manutenzione del verde.
Tra le misure necessarie da mettere in campo rapidamente, Confagricoltura ha avanzato le seguenti richieste: moratorie mutui, finanziamenti e pagamenti per le aziende; cassa integrazione per i lavoratori derogando alle attuali regole; rinvio pagamento contributi previdenziali ed imposte; sostegno al reddito per gli agricoltori anche in forma associata, attraverso strumenti che valorizzino il prodotto ancorché non venduto sul mercato; sblocco dei pagamenti dei contributi per le aziende in graduatoria PIF e PSR che hanno già sostenuto gli investimenti. Alle Istituzioni comunitarie, inoltre, si chiede di prevedere idonee misure eccezionali tipo quelle previste dal Reg. n. 1308/2013 "Ocm unica" per alleviare le perturbazioni di mercato determinatesi a seguito della diffusione del Covid-19. Al termine del periodo di emergenza sarà necessario, infine, promuovere una campagna di sensibilizzazione della popolazione affinché tutti "si regalino un fiore" per ripartire e tornare a sperare in un futuro.
CORONAVIRUS, BELLANOVA: NO A CONCORRENZA SLEALE ED A COMPORTAMENTI IRRICEVIBILI DA PARTE DI ALTRI PAESI
E' entrato in vigore il 14 dicembre - il Regolamento Ue 2016/2031 relativo alle misure di protezione contro gli organismi nocivi delle piante che introduce novità normative su tracciabilità, passaporti, piani di gestione fitosanitaria, stazioni di quarantena, formazione degli operatori, segnalazioni di nuove infezioni, autocontrollo per il comparto vivaistico.In foto, la delegazione durante la missione al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali per evidenziare le istanze legate alle norme che andranno in vigore con il regolamento UE.
Sostenibilità, Rossi annuncia: "Toscana glifosate free nel 2021"
30 ottobre 2019 | 14:12Scritto da Chiara Bini
FIRENZE - Sempre più green la Toscana dichiara guerra al glifosate e segna il passaggio verso una politica di crescita sempre più sostenibile. L'obiettivo è: fare della Toscana una regione "glifosate free" dal 31 dicembre 2021. Lo stabilisce la decisione che la giunta ha appena approvato segnando un'anticipazione netta della linea dettata dall'Unione europea che ne vieta l'uso a fare data dal 15 dicembre 2022.
Da subito si vieta l'uso del glifosate nelle aree di salvaguardia dei punti di captazione delle acque sotterranee con utilizzo idropotabile (in precedenza il divieto riguardava solo le acque idropotabili superficiali). Al tempo stesso si procede con la revisione annuale delle sostanze ammesse dal PUFF (Piano di utilizzazione per l'impiego sostenibile dei prodotti fitosanitari e dei fertilizzanti). L'elenco regionale, in linea con l'elenco ministeriale, eliminerà le sostanze attive vietate all'interno delle aree di salvaguardia di captazioni da acque superficiali e sotterranee. Si stabilisce anche di vietare l'utilizzo del glifosate in ambito extra-agricolo eliminando il rilascio di nulla osta per motivi eccezionali (ad esempio lungo i binari delle ferrovie).
Si dà mandato agli uffici di predisporre una proposta di modifica della delibera del 2015 sulle Disposizioni in attuazione della legge regionale sulla Disciplina per l'impiego dei diserbanti e geodisinfestanti nei settori non agricoli e sulle procedure per l'impiego dei diserbanti e geodisinfestanti in agricoltura.
"Il nostro obiettivo è netto e chiaro, fare della Toscana una regione "glifosate free" dal 2021 - ha detto il presidente Enrico Rossi - Un obiettivo che si raggiunge con una serie di divieti, limitazioni e tutele da un lato, e di intese con il mondo produttivo dall'altro. Intanto abbiamo eliminato il glifosate dalle aree di salvaguardia dei punti di captazione delle acque idropotabili sotterranee, come avviene già sulle acque idropotabili di superficie, e abbiamo aggiornato l'elenco delle sostanze vietate sulla base di quello ministeriale impegnandoci a aggiornarlo costantemente sulla base delle decisioni del Ministero. In Italia esistono già zone vocate per speciali produzioni agricole, come il Conegliano Valdobbiadene, che hanno deciso di eliminare questo diserbante dalle loro coltivazioni. Ebbene, noi vogliamo estendere l'eliminazione del glifosate all'intero territorio regionale. Si tratta di una scelta a favore dell'ambiente e del nostro comparto agroalimentare che deve poter contare sulla migliore qualità dei propri prodotti. Sono passi che richiedono tempo e lavoro ma grazie alla buona politica che è fatta di discussioni e di accordi, ingredienti fondamentali, possiamo centrare lo scopo nei tempi che ci siamo dati".
"Con questa decisione - ha commentato l'assessore regionale all'ambiente Federica Fratoni - la Regione fissa direttive più stringenti sull'utilizzo di queste sostanze rispetto ai vincoli comunitari e alle normative nazionali affinché l'utilizzo sia controllato e inibito nelle zone più sensibili. E' una decisione che ci pone all'avanguardia nel percorso verso una sempre maggiore sostenibilità e che è in sintonia con le richieste di molto aziende che vogliono percorrere una strada orientata all'eco-friendly per avere maggiore competitività sui mercati internazionali. Importante è anche che questa strada non viene imboccata solo con i divieti, ma anche con le intese: in tempi rapidi sottoscriveremo, infatti, un accoro su questa materia con il distretto vivaistico".
"Questa svolta green - ha detto l'assessore regionale all'agricoltura Marco Remaschi - è in piena sintonia con le caratteristiche della nostra agricoltura e sulla sua percezione nei mercati mondiali che passa anche attraverso un minor utilizzo dei prodotti fitosanitari. Una agricoltura di qualità come quella della Toscana deve infatti mettere al centro le questioni della sicurezza alimentare e della salubrità. E' una svolta necessaria che intendiamo sostenere anche continuando l'azione di incentivo alle produzioni biologiche: nei prossimi mesi interverremo su questo settore con un nuovo intervento nell'ambito del Psr da circa 15 milioni di euro per far salire ancora la percentuale di aziende e di terreni bio: siamo al 25% della superficie agricola convertita al biologico, contiamo di arrivare al 30%".
Tante anche le iniziative proattive messe in campo dalla Regione.
Prima fra tutte la sottoscrizione di un protocollo con il Distretto rurale Vivaistico ornamentale e con l'Associazione Vivaisti Italiani per condividere l'obiettivo di ridurre l'utilizzo del glifosate e promuovere al tempo stesso la sostenibilità ambientale. Ancora, sarà elaborato un marchio che gli operatori agricoli e i Comuni potranno apporre sui prodotti e sui parchi e giardini comunali che risultino non essere stati trattati con il principio attivo glifosate. Per realizzare il marchio sarà lanciato un concorso di idee preso le scuole. La Regione Toscana al contempo si attiverà presso il Governo italiano e le istituzioni dell'Unione europea per intraprendere ulteriori iniziative che impongano limitazioni o divieti di prodotti fitosanitari a partire dal glifosate.
Tra le azioni che tendono a limitare il glifosate pe il 2020, la Regione si impegna ad aprire il Bando della misura 11 "Agricoltura Biologica" del PSR 2014-2020 con le risorse che si renderanno disponibili e dare così nuove opportunità a chi vuole incrementare la coltura bio.
Buone pratiche e conoscenze condivise: l'intesa con il Distretto Vivaistico
La Regione sottoscriverà un protocollo con l'Associazione vivaisti italiani al fine di attivare forme di collaborazione e di coordinamento con l'obbiettivo comune di introdurre buone pratiche nelle coltivazioni vivaistiche, contribuire alla massima riduzione dell'utilizzo di prodotti fitosanitari e in particolare del glifosate e promuovere la sostenibilità ambientale. Sarà istituito un apposito tavolo di confronto, coordinato dalla Regione con l'obbiettivo di condividere il quadro conoscitivo e individuare le azioni da adottare per il raggiungimento degli obbiettivi del protocollo.
Il glifosate in Toscana dal 2015 ad oggi
Dopo il pronunciamento della IARC di Lione (International Agency for Research on Cancer), organo tecnico dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che ha classificato il glifosate quale sostanza "probabile cancerogena per l'uomo" la Regione Toscana nel 2015 ha emanato una Disciplina per l'impiego dei diserbanti e geodisinfestanti nei settori non agricoli e ha dettato procedure per l'impiego dei diserbanti e geodisinfestanti in agricoltura. La delibera prevede il divieto dell'uso non agricolo dei prodotti fitosanitari che contengano il principio attivo Glyphosate sul territorio regionale.
La Regione Toscana si è fatta poi carico di portare le istanze relative al principio di precauzione applicato al Glyphosate a livello nazionale attraverso il proprio rappresentante membro del Comitato Tecnico Scientifico (CTS). In seguito, nel 2018 la Regione ha emanato "Disposizioni in merito al principio di precauzione per l'uso del glifosato" e ha disposto la graduale sostituzione del glifosato nelle aziende beneficiarie di alcune misure del PSR o nelle aziende aderenti al marchio Agriqualità.
Ha anche stabilito che dal 15 maggio 2021 solo chi non usa il glifosate potrà accedere ai premi relativi all'adesione alla sottomisura "Pagamenti per impegni agro-climatico-ambientali" nell'ambito del PSR 2014 - 2020.
Da " Toscana Notizie " del 30 ottobre 2019 ( link sottostante)
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